Anguillara Sabazia, in provincia di Roma, si affaccia sul lago di Bracciano. Deve il suo nome alla villa denominata “Angularia” della matrona romana Rutilia Polla che decise di costruire la propria casa ad angolo sul promontorio e da qui l’origine del nome. La storia di Anguillara Sabazia e del suo comprensorio è strettamente legata a quella delle antiche popolazioni che hanno frequentato questo territorio. La zona infatti possiede rilevanti testimonianze, già a partire dall’epoca neolitica, come testimoniato dal ritrovamento in località “La Marmotta” di numerosi reperti e manufatti datati al 5500 a.C. appartenenti ad un villaggio neolitico di sponda, il più antico dell’Europa occidentale. Notevoli sono le tracce di epoca romana sopratutto in tre zone del territorio di Anguillara ed appartenenti al complesso dell’Acqua Claudia, alle Mura di S. Stefano e alla via Clodia. L’antico Centro Storico di Anguillara nacque sulle strutture di antiche abitazioni di epoca romana, sorte sul promontorio dove attualmente si estende il paese. I primi documenti d’archivio che ne attestano la nascita sono datati all’XI secolo. L’altro importante edificio è il Palazzo Orsini, oggi sede comunale, inserito in un complesso fortificato, formato da un torrione di pianta circolare, bastioni angolari collegati da un muro di cinta e da un bastione circolare. L’importanza dell’edificio deriva dalla presenza di una serie di affreschi situati nella stanza della loggia, in una sala attigua e nella sala maggiore, quest’ultima caratterizzata dalla presenza di tre vedute cittadine. L’intero ciclo di affreschi può essere datato tra il 1535 e il 1539 e realizzato dalla scuola di Raffaello.
Sono parte integrante del paese quattro Rioni storici: il Castello, San Francesco, la Stazione e la Valle. Quest’ultima ha organizzato per ben sei stagioni la ormai divenuta festa istituzionale “Sagra del Fregnaccio”. La manifestazione propone solitamente molteplici iniziative a livello gastronomico, sportivo e culturale, il tutto sempre con un occhio discreto ma essenziale sul territorio e sulle proprie usanze. Cos’è il “fregnaccio” ?. Dicesi “fregnaccio” una preparazione tipica anguillarina da servire, secondo la tradizione, con abbondante pecorino romano. Il fregnaccio si può dire sia il prodotto di una sapiente alchimia ad opera delle donne di Anguillara allo scopo di creare la cosiddetta “lazzata” che non sia, né troppo densa, né troppo liquida ma che, grazie alla combinazione degli ingredienti, risulti ad hoc proprio per preparare un fregnaccio degno di questo nome. Si impiegano acqua, farina, un po’ d’olio e eventualmente un uovo. Il segreto del fregnaccio sta anche nella cottura. In una padella unta poco che funziona così più da piastra si versa con un mestolino la giusta quantità di lazzata e poi via via si segue la cottura muovendo a mano la padella. Il fregnaccio va servito rigorosamente caldo: vi si mette sopra, secondo la tradizione, una ricca manciata di pecorino e poi lo si arrotola.
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Noi, oltre al classico pecorino, lo proponiamo con diversi ripieni, sia dolci che salati. Ma la manifestazione è anche ricca di iniziative di tutto rispetto. Per quanto riguarda la VI^ edizione che ha avuto luogo nel mese di luglio, diverse sono state le iniziative in acqua: la manifestazione “Mi porti a pesca, papà?” destinata ai piccoli pescatori che tanto successo ha riscosso nelle scorse edizioni, ad una gara di pesca per adulti, alla dimostrazione di salvataggio in acqua con unità cinofile per poi passare ad una prova di canoa e “Dragon Boat”. Altrettanto interessante la parte culturale della festa. Visite guidate al Museo Storico dell’Aereonautica, al Palazzo Baronale Orsini, al Museo dell’Arte Contadina, ai trovano i “butti” medioevali. Notevole successo hanno riscosso la Via dell’Arte e dei Mestieri, dove diversi artisti e artigiani hanno esporre le proprie opere, nonché una mostra d’arte e artigianato. Anche la parte musicale ha avuto un ruolo di rilievo. Abbiamo ascoltato un concerto di musica classica da Hengel a Mozart a cura della maestra Anna Catarci con la collaborazione del coro “Doppio Diesis”, nonché un concerto di tromba del maestro Paolo Casetti. Per i giovani musica varia con “Discoring”, superclassifica show e Dj set e, per concludere in bellezza, il 28 sera concerto dei “Viva”, official tribute band Pooh.
Per tutta la durata della manifestazione è stato possibile divertirsi con il tatoo party, la realtà virtuale, la via dei balocchi e l’Area Softair.
Il tutto gestito dai ragazzi del Rione La Valle che con abnegazione, sacrificio e molta buona volontà e amicizia, anche quest’anno hanno reso onore al rione, offrendo il meglio di se stessi, proponendo iniziative che possano accontentare e soddisfare diverse fasce di visitatori e ospiti.
Maurizio Mattioli (Rione La Valle – Anguillara Sabazia)
